Marcello Grati, neo laureato in Music and Acoustic Engineering al Politecnico
Dottor Grati, quali sono le motivazioni che l’hanno portata a scegliere il Corso di Laurea Magistrale in Music and Acoustic Engineering e come mai l’orientamento Music?
«Durante il mio percorso in ingegneria informatica, ho cercato di portare avanti la mia passione per la musica, un po’ suonando in gruppo, un po’ aiutando come fonico, o come semplice ascoltatore. Però nel mio caso la musica è sempre stato un hobby, non l’ho mai presa in considerazione come lavoro. Questa magistrale è stata l’occasione giusta per poter combinare i due interessi, rimanendo saldamente ingegneristica ma applicata ad un argomento per me molto più interessante. La scelta del track Music invece è stata molto semplice, visto il mio background più “informatico” che “meccanico”».
Ha superato gli esami con esiti sempre ottimi, qual è il segreto?
«Non so se sia un segreto, visto che le aule studio sono sempre più affollate, però sicuramente studiare in università invece che a casa per me è stata una svolta dopo l’esperienza del covid19. Poter affrontare le sessioni in compagnia dei miei amici, invece che deprimermi a casa da solo, ha reso la fatica molto più sopportabile. E ogni ora di studio in biblioteca vale più di 5 fatte a casa in termini di concentrazione»...
«Durante il mio percorso in ingegneria informatica, ho cercato di portare avanti la mia passione per la musica, un po’ suonando in gruppo, un po’ aiutando come fonico, o come semplice ascoltatore. Però nel mio caso la musica è sempre stato un hobby, non l’ho mai presa in considerazione come lavoro. Questa magistrale è stata l’occasione giusta per poter combinare i due interessi, rimanendo saldamente ingegneristica ma applicata ad un argomento per me molto più interessante. La scelta del track Music invece è stata molto semplice, visto il mio background più “informatico” che “meccanico”».
Ha superato gli esami con esiti sempre ottimi, qual è il segreto?
«Non so se sia un segreto, visto che le aule studio sono sempre più affollate, però sicuramente studiare in università invece che a casa per me è stata una svolta dopo l’esperienza del covid19. Poter affrontare le sessioni in compagnia dei miei amici, invece che deprimermi a casa da solo, ha reso la fatica molto più sopportabile. E ogni ora di studio in biblioteca vale più di 5 fatte a casa in termini di concentrazione»...
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00:00|May 1, 2025