L'intervista - L'economista cremonese analizza il rapporto Italia-Europa dopo il voto su Metsola e Von der Layen: «Il no di Meloni è comprensibile dopo il voto a favore dei Verdi. Non mi aspetto ritorsioni verso il nostro Paese». «Il Green Deal? Gli obiettivi saranno rivisti»
«Sarebbe stato difficile per Giorgia Meloni, dopo l’ingresso dei verdi, votare per Von der Layen, ma non mi aspetto che vi siano delle ritorsioni nei confronti del nostro Paese». Parte dall’Europa e dal voto che ha confermato Metsola e Von der Layen alla guida di Parlamento e Commissione la consueta intervista mensile di Mondo Padano all’economista cremonese Carlo Cottarelli che, poi, si sofferma su altri fatti di grande importanza che hanno visto l’avvio di questa nuova legislatura dopo il voto dell’8 e 9 giugno. In primis, alcuni passaggi del discorso programmatico pronunciato proprio da Von der Layen, come quello sul Green Deal: «In Europa si fissano obiettivi ambiziosi, ma sono linee di tendenza. Inoltre, i Popolari sono parte stabile della coalizione e proprio loro sono a favore di una revisione degli obiettivi del Green Deal. Quindi, anche io credo che gli obiettivi saranno rivisti». Restando in tema di elezioni, ma andando oltreoceano, Cottarelli ritiene che Biden abbia fatto bene a fare un passo indietro: «Se lo avesse fatto prima - cggiunge - sarebbe stato meglio, mentre la neo candidata Kamala Harris dovrà dimostrare di essere all’altezza dell’incarico che le è stato affidato dall’attuale presidente: «In America c’è questa espressione: “rise to the occasion”, salire all’occasione che ti viene data. Lei dovrà fare proprio questo». Tornando alle questioni italiane, Cottarelli giudica realistiche le affermazioni del ministro Giorgetti secondo cui «la crescita del Pil all’1% è alla portata», così come sull’impegno di rispettare la riduzione del debito pubblico dell’1% l’anno.
Negativo, invece, il giudizio sulla riduzione dei fondi del Pnrr ai Comuni: «Questa non è spending review, ma sono tagli lineari che non hanno nulla a che fare con l’efficienza nell’utilizzare i fondi. Una scelta sballata che va a penalizzare proprio i Comuni più virtuosi, cioè quelli che si sono dati più da fare»...
Negativo, invece, il giudizio sulla riduzione dei fondi del Pnrr ai Comuni: «Questa non è spending review, ma sono tagli lineari che non hanno nulla a che fare con l’efficienza nell’utilizzare i fondi. Una scelta sballata che va a penalizzare proprio i Comuni più virtuosi, cioè quelli che si sono dati più da fare»...
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00:00|July 25, 2024
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