L'intervista - L'economista cremonese analizza il ruolo politico ed economico del Vecchio Continente nella grande partita a scacchi fra Stati Uniti e Cina che si contendono il dominio del mondo: «Istituzioni comunitarie deboli e confuse perché così le vogliono i cittadini»
«Se va avanti così, non vedo nessun futuro per l’Unione Europea. E le istituzioni comunitarie, che continuiamo a criticare, non hanno colpe perché sono state create appositamente deboli». Secondo Carlo Cottarelli, che ospitiamo nella consueta intervista mensile rilasciata a Mondo Padano, nuvole nere si addensano sul futuro del Vecchio Continente, prigioniero delle sue divisioni e degli interessi nazionali, incapace di fare sintesi e quindi debole, impossibilitato a recitare un ruolo di primo piano a livello geopolitico. Il tutto, mentre si sta consumando un confronto «per il dominio del mondo» fra Cina e Stati Uniti.
Professor Cottarelli, partiamo dalla guerra: il 24 febbraio di tre anni fa iniziava l’invasione dell’Ucraina. Quali scenari ci dobbiamo aspettare dopo l’avvio dei colloqui fra Usa e Russia?
«La questione fondamentale è che Cina e Stati Uniti si stanno contendendo Mosca. Per gli Stati Uniti è strategico che Mosca non sia alleata di Pechino, perché Mosca ha tante testate nucleari, mentre la Cina ne ha molte di meno e questo è l’unico punto di debolezza della Cina rispetto agli Stati Uniti. In mezzo, c’è un’Europa disunita che, proprio per questo, non conta molto. Ora, quello che sarà deciso tra Stati Uniti e Russia non lo sappiamo ancora, ma è ovvio che sarà qualcosa di insoddisfacente per Kiev. A quel punto, sarà l’Europa che dovrà decidere se andare avanti a sostenere l’Ucraina da sola o abbandonarla al suo destino. Quindi, la partita vera è tra Cina e Stati Uniti, che si contendono il dominio del mondo perché, per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, c’è una nazione, la Cina, che ha economicamente la stessa dimensione degli Stati Uniti. Ci troviamo di fronte a due egemoni e, con due galli nel pollaio, è difficile che, prima o poi, non si arrivi a uno scontro»...
«La questione fondamentale è che Cina e Stati Uniti si stanno contendendo Mosca. Per gli Stati Uniti è strategico che Mosca non sia alleata di Pechino, perché Mosca ha tante testate nucleari, mentre la Cina ne ha molte di meno e questo è l’unico punto di debolezza della Cina rispetto agli Stati Uniti. In mezzo, c’è un’Europa disunita che, proprio per questo, non conta molto. Ora, quello che sarà deciso tra Stati Uniti e Russia non lo sappiamo ancora, ma è ovvio che sarà qualcosa di insoddisfacente per Kiev. A quel punto, sarà l’Europa che dovrà decidere se andare avanti a sostenere l’Ucraina da sola o abbandonarla al suo destino. Quindi, la partita vera è tra Cina e Stati Uniti, che si contendono il dominio del mondo perché, per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, c’è una nazione, la Cina, che ha economicamente la stessa dimensione degli Stati Uniti. Ci troviamo di fronte a due egemoni e, con due galli nel pollaio, è difficile che, prima o poi, non si arrivi a uno scontro»...
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00:00|February 26, 2025
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