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Carlo Cottarelli: «Sbagliato non ridurre i tassi ora. Lagarde sta esagerando. Hanno prevalso i falchi»
L'intervista - L'economista cremonese a tutto campo sulle prospettive di ripresa dell’economia, la situazione dei conti pubblici, il piano privatizzazioni e l’autonomia differenziata: «La svolta dipende dalle Banche Centrali»
«Dal punto di vista economico, il quadro cambierà nel momento in cui le Banche Centrali cominceranno a ridurre i tassi di interesse. Dal mio punto di vista la BCE farebbe bene a ridurre i tassi di interesse abbastanza presto». Nell consueta intervista mensile ospitata dal nostro settimanale, Carlo Cottarelli analizza le prospettive di ripesa dell’economia, legate proprio alla riduzione dei tassi di interesse (giovedì 25 gennaio si è tenuta la prima riunione dell’anno dell‘istituto di Francoforte che ha confermato i tassi al 4,5%, nda). L’economista cremonese, tuttavia, ritiene eccessiva questa prudenza nel momento in cui l’obiettivo di ridurre l’inflazione può dirsi ampiamente raggiunto: «se guardiamo agli ultimi 4 mesi - afferma - l’inflazione è poco più di zero». Il rischio di pregiudicare la ripresa dell’economia, già appesantita da altri fattori, è concreto, come dimostrato dalla recessione che ha colpito la Germania, principale economia del Vecchio Continente a cui, fra l’altro, è fortemente legata anche l’Italia. Un’altra variabile rispetto alla quale non è però possibile fare previsioni, è poi rappresentata dallo scenario geopolitico, sempre più turbolento e la possibilità di ulteriori choc non è remota, come dimostra l’escalation delle tensioni in Medio Oriente e la nuova crisi nel Mar Rosso. Rispetto all’Italia, Cottarelli plaude alla possibile privatizzazione di quote di società partecipate dallo Stato, purché le risorse ricavate siano tutte impiegate nella riduzione di debito e deficit. Quanto all’autonomia differenziata per le regioni a statuto ordinario, appena approvata dal Senato, Cottarelli ritiene la riforma «un po’ più spinta a livello di principio, ma non nella sostanza. Personalmente, avrei preferito il modello della sanità: se anche i soldi arrivano dal centro, poi vengono gestiti a livello locale e questo poteva essere un buon compromesso»...
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00:00|January 25, 2024
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