"I Cremonesi dell'anno 2024": al presidente di Confindustria Lombardia e numero uno di Federchimica il premio per l'Attività Pubblica

Nato nel 1968 a Crema, Francesco Buzzella è comproprietario e componente del consiglio di amministrazione di Coim, gruppo multinazionale fondato nel 1962 e presente in quattro continenti. Presidente dell’Associazione Industriali di Cremona dal 2017 2021, è poi guidato Confindustria Lombardia, incarico che lascerà all’inizio del 2025. Già membro della giunta e del Consiglio di Presidenza, è stato nominato Presidente di Federchimica per il quadriennio 2023 - 2027. Un percorso tutto nel mondo dell’impresa, quello di Buzzella, entrato in Coim nel 1994 e promotore, insieme al padre Mario e alla sorella Beatrice dello sviluppo dell’azienda, ma anche molto attivo nelle varie sedi istituzionali per difendere e rilanciare il ruolo dell’industria italiana ed europea.
Dottor Buzzella, partiamo dal percorso che l’ha vista diventare imprenditore.
«Dopo la Bocconi a Milano e un’esperienza in Germania in una multinazionale americana, nel maggio del ‘94 sono entrato in Coim. Quest’anno sono giusto trent’anni (sorride). A quel tempo c’era mio padre e un unico stabilimento, quello di Offanengo. Il progetto, portato avanti dalla metà degli anni ‘90 fino alla metà degli anni duemila, è stato l’internazionalizzazione della Coim che, pur vendendo in 80 Paesi del mondo, produceva solo in Italia. Il salto mentale è stato quello di andare a produrre dove già avevamo i clienti. Abbiamo iniziato con il Brasile, poi Singapore. Nel 2001 abbiamo acquisito un’azienda tedesca che produceva adesivi per imballaggio alimentare, con diversi siti nel mondo. Poi, l’apertura dello stabilimento americano. Dal ‘95 al 2005 siamo riusciti a far diventare un’azienda tipicamente italiana in una piccola multinazionale con un avamposto in ogni continente. Oggi, in Europa, abbiamo cinque stabilimenti: in Italia, a Offanengo e San Martino in Strada, poi in Olanda, in Austria e in Spagna. Fuori dall’Europa siamo presenti a Singapore, in India, Sud America, vicino a San Paolo e in Nord America. Complessivamente, parliamo di nove siti»...
Dottor Buzzella, partiamo dal percorso che l’ha vista diventare imprenditore.
«Dopo la Bocconi a Milano e un’esperienza in Germania in una multinazionale americana, nel maggio del ‘94 sono entrato in Coim. Quest’anno sono giusto trent’anni (sorride). A quel tempo c’era mio padre e un unico stabilimento, quello di Offanengo. Il progetto, portato avanti dalla metà degli anni ‘90 fino alla metà degli anni duemila, è stato l’internazionalizzazione della Coim che, pur vendendo in 80 Paesi del mondo, produceva solo in Italia. Il salto mentale è stato quello di andare a produrre dove già avevamo i clienti. Abbiamo iniziato con il Brasile, poi Singapore. Nel 2001 abbiamo acquisito un’azienda tedesca che produceva adesivi per imballaggio alimentare, con diversi siti nel mondo. Poi, l’apertura dello stabilimento americano. Dal ‘95 al 2005 siamo riusciti a far diventare un’azienda tipicamente italiana in una piccola multinazionale con un avamposto in ogni continente. Oggi, in Europa, abbiamo cinque stabilimenti: in Italia, a Offanengo e San Martino in Strada, poi in Olanda, in Austria e in Spagna. Fuori dall’Europa siamo presenti a Singapore, in India, Sud America, vicino a San Paolo e in Nord America. Complessivamente, parliamo di nove siti»...
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00:00|December 26, 2024