L'intervista - Il politologo analizza il dopo voto in Sardegna e Abruzzo in vista dei prossimi appuntamenti con le urne: «Per il Sinistra-centro la strada è in salita. E’ un cartello elettorale, molto litigioso ed è privo di un leader federatore»
Qual è bilancio delle recenti elezioni regionali? Cosa ci dobbiamo aspettare in vista dei prossimi appuntamenti elettorali? E’ Massimiliano Panarari, Professore associato di Sociologia della comunicazione all’Universtà degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ad analizzare senza sconti sia il campo progressista che la maggioranza che sostiene il governo in carica, un esecutivo - dichiara Panarari - «che non sta offrendo risposte ed è caratterizzato da un attendismo impressionante, accontentando solo i suoi bacini di riferimento, ma che continua a essere largamente maggioritario nel Paese, anche per la condizione di non alternativa degli altri, perchè in questa fase il sinistra-centro non appare come un’alternativa sufficiente». Tanti gli elementi che sembrano giocare a sfavore del campo progressista, a cominciare dalla diarchia determinata dalla presenza di due leader che aspirano entrambi a guidare quello che oggi appare solo «un cartello elettorale», caratterizzato, per di più, da «programmi che in parte si intersecano, ma che su questioni importanti, come la politica estera, continuano invece a rimanere distanti, se non antitetici». A questo si aggiunga «un livello di litigiosità diffusa», presente anche all’interno dell’ex Terzo Polo, che «rende problematico il presentarsi agli occhi degli elettori come coalizione autentica». Sull’altro fronte, l’evidente appannamento della leadership di Salvini potrebbe determinare qualche sorpresa dopo il voto di giugno: «Oggi è difficilissimo dire se ci sarà un candidato alternativo o un commissariamento di Salvini - prosegue Panarari -. Il nodo è che però, il progetto politico salviniano è fallito. Dal punto di vista dei consensi, siamo di fronte a una caduta libera. In realtà, l’alternativa potrebbe essere un ritorno alle origini, con la difesa dei piccoli e medi imprenditori e alcune tipologie di lavoratori che non si risconoscevano più nella sinistra e che oggi sono a disagio a causa di questo spostamento all’estrema destra»...
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL'EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO A GIOVEDI' 21 MARZO, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|March 13, 2024