Gentile Direttore,
nel trigesimo della morte di mio papà, Piergiorgio Frati, desidero soffermarmi sulla bontà delle cure prestate a mio padre.
Il suo decorso clinico inizia nel 2010, anno nel quale la Casa di Cura Figlie San Camillo porta a termine un complicato intervento chirurgico: in quell’occasione il Professor Roberto Delfrate è artefice di un risultato assolutamente brillante. Anche gli esami e i ricoveri successivi, distribuiti in periodi più recenti, hanno costantemente messo in luce la bontà delle cliniche nate 120 anni fa, per volere di Padre Mansueto Endrizzi e di Monsignor Geremia Bonomelli.
Le ultime cure, a maggio, sono state erogate nella clinica di Via Mantova, altra eccellenza della sanità cittadina. Posso affermare, parafrasando le osservazioni scritte su questo giornale da Francesco Tartara, che l’aura di San Camillo abbia regalato a mio padre una terza vita. Anche dopo il peggioramento avvenuto a fine aprile, io e mia madre non avremmo potuto desiderare nulla di meglio: le cure del Dottor Federico Negrini, coadiuvate da uno staff di eccellenti infermiere - che senso del dovere, che efficienza, che empatia! - ci hanno donato una impagabile tranquillità psicologica. Un esempio fra tutti: grazie all’attenzione del caposala, Massimiliano Limoni, almeno un paio di crisi cardiorespiratorie sono state superate efficacemente. Non meno importante l’impegno del Dottor Michele Frati, mio cugino, al quale è stata affidato il programma di riabilitazione motoria.
Domenica 14 luglio si celebra la Festa di San Camillo De Lellis, fondatore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, patrono dei malati, degli ospedali e degli infermieri. Questa data, per me, avrà d’ora in poi un significato particolare.
nel trigesimo della morte di mio papà, Piergiorgio Frati, desidero soffermarmi sulla bontà delle cure prestate a mio padre.
Il suo decorso clinico inizia nel 2010, anno nel quale la Casa di Cura Figlie San Camillo porta a termine un complicato intervento chirurgico: in quell’occasione il Professor Roberto Delfrate è artefice di un risultato assolutamente brillante. Anche gli esami e i ricoveri successivi, distribuiti in periodi più recenti, hanno costantemente messo in luce la bontà delle cliniche nate 120 anni fa, per volere di Padre Mansueto Endrizzi e di Monsignor Geremia Bonomelli.
Le ultime cure, a maggio, sono state erogate nella clinica di Via Mantova, altra eccellenza della sanità cittadina. Posso affermare, parafrasando le osservazioni scritte su questo giornale da Francesco Tartara, che l’aura di San Camillo abbia regalato a mio padre una terza vita. Anche dopo il peggioramento avvenuto a fine aprile, io e mia madre non avremmo potuto desiderare nulla di meglio: le cure del Dottor Federico Negrini, coadiuvate da uno staff di eccellenti infermiere - che senso del dovere, che efficienza, che empatia! - ci hanno donato una impagabile tranquillità psicologica. Un esempio fra tutti: grazie all’attenzione del caposala, Massimiliano Limoni, almeno un paio di crisi cardiorespiratorie sono state superate efficacemente. Non meno importante l’impegno del Dottor Michele Frati, mio cugino, al quale è stata affidato il programma di riabilitazione motoria.
Domenica 14 luglio si celebra la Festa di San Camillo De Lellis, fondatore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, patrono dei malati, degli ospedali e degli infermieri. Questa data, per me, avrà d’ora in poi un significato particolare.
00:00|July 7, 2024