Daniele Cassioli, atleta paralimpico, spiega perché tutti possono superare «Il vento contro»: «Lo sport mi ha insegnato la gratitudine per ciò che ho. E mi ha salvato la vita»

«La mia passione per lo sport è nata molto presto. All’età di tre anni ho iniziato a praticare nuoto e successivamente karate. Nel 1994 ho vissuto la mia prima esperienza sugli sci insieme al Gruppo Verbanese Sciatori Ciechi, che per me continua ad essere una magnifica palestra di vita. Nell’estate del 1995 è cominciata la mia avventura con lo sci nautico, nella categoria V1 Vision Impaired. A soli dieci anni sono entrato a far parte della squadra nazionale italiana paralimpica di sci nautico e dal 1998 partecipo a gare internazionali. Al mio esordio agli Europei in Giordania, proprio nel 1998, ho conquistato nello slalom la medaglia d’argento, a cui sono seguiti tanti altri successi. Ad oggi ho vinto 25 titoli mondiali, 25 europei e 41 italiani e detengo i record del mondo delle tre discipline in cui gareggio: slalom, figure e salto. Dal 2021 sono membro della giunta nazionale del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) come Rappresentante degli Atleti. Tratto lo sport come un amico, come se esistesse in carne ed ossa. Un amico importante, che stimo e a cui sono grato». È la biografia di Daniele Cassioli, ospite della platea di Ca’ de Somenzi. Il suo intervento, introdotto da un breve video, offre molti spunti, imperniati su due pilastri fondamentali: trovare soluzioni, imponendosi di superare le limitazioni di partenza, e fare leva su una forza interiore che va oltre la cosiddetta resilienza...
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00:00|April 10, 2025
Stefano Frati
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