Attualità

Stefano Allegri: «Davanti a noi acque inesplorate»

L'intervista - Il presidente dell'Associazione Industriali di Cremona traccia un bilancio del 2024 e guarda all’anno nuovo che verrà: «Europa fragile. Ripartire dalla manifattura: auto, energia e ricerca le nostre protezioni»

Il 2024 volge al termine all’insegna dell’incertezza: uno scenario internazionale che resta turbolento e complesso; l’avvio della nuova Commissione von der Leyen, attesa alla prova di un cambio di passo e qualche decisa sterzata rispetto alla precedente legislatura; l’insediamento dell’Amministrazione Trump, che ha già annunciato di volersi relazionare in maniera differente verso il mondo esterno, Europa compresa. Con il presidente dell’Associazione Industriali di Cremona, Stefano Allegri, riflettiamo sull’anno ormai agli sgoccioli, tracciando un bilancio e soffermandoci sugli aspetti positivi e sulle criticità, guardando a un 2025 carico di incognite, ma anche di aspettative e opportunità.
Presidente, partiamo da una generale valutazione economica. Come stanno andando le cose?
«L’economia italiana è in sostanziale stallo: i recenti dati ISTAT mostrano una crescita pari a zero nell’ultimo trimestre, con un’ulteriore contrazione dell’industria e a fronte, invece, di una moderata crescita dei servizi. Il deludente andamento economico estivo lascia inalterata al +0,4% la variazione del PIL acquisita per il 2024. Preoccupante soprattutto l’andamento della produzione industriale, che è caduta di un -7,4% negli ultimi 24 mesi, cioè agosto 2024 su agosto 2022, facendo registrare una variazione tendenziale negativa da 19 mesi consecutivi. Queste evidenze si inquadrano in una dinamica molto debole dell’Eurozona che, dalla fine del 2019 alla metà del 2024, ha visto una crescita del PIL del +3,4, raffrontata a un +10,7 degli Stati Uniti e a un +22,8 della Cina».
«Per l’Italia, ma anche per il resto dell’UE, preoccupa soprattutto la crisi tedesca...
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00:00|December 11, 2024
Redazione Economia
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