Intervista all'ex Sovrintendente del teatro "Ponchielli", Andrea Cigni ora al "Lirico" di Cagliari
La scelta delle nuove poltroncine del teatro, la rappresentazione di Ercole Amante in occasione della chiusura dell’edizione 2025 del Monteverdi Festival, il trasloco. Tra “sacro” e “profano” sono questi, nell’ordine, gli ultimi “atti cremonesi” di Andrea Cigni. Dal primo luglio, infatti, è il nuovo Sovrintendente del teatro Lirico di Cagliari. All’altro capo del telefono, non il “solito” Cigni, l’atmosfera è meno festaiola, più riflessiva. «Come è naturale – esordisce – c’è un grande senso di malinconia per quello che lascio, per come questa città e i cremonesi mi hanno accolto, per le dimostrazioni di affetto che sto ricevendo ma com’è altrettanto ovvio c’è la consapevolezza di accogliere una sfida più grande, più impegnativa, per certi aspetti ignota ma anche molto stimolante». Racconta che dopo la notizia della nomina a Cagliari ha ricevuto oltre 2100 messaggi di affetto. «Una cosa incredibile. Li ho tenuti tutti ma ce n’è uno in particolare che voglio segnalare: quello di uno studente che non aveva mai messo piede in teatro e che adesso è un nostro assiduo spettatore. Una lettera lunghissima: ho pianto dalla prima all’ultima riga ma mi ha riempito di gioia perché è la testimonianza che nel percorso hai lasciato ad altri qualcosa... in fondo è questo il nostro compito. Abbiamo tutti un inizio e una fine, le lezioni che tramandiamo, rappresentano la catena più bella che il genere umano possa creare».
Dunque, non si era stancato della realtà cremonese?
«Ma no, per nulla. Piuttosto siete voi a metterla sempre un po’ sul negativo, ma non potrei mai stancarmi di una città che mi ha accolto con così tanto amore. Piuttosto, direi, che è una questione di progressi nella vita e anche di lasciare il posto alle nuove generazioni.

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13:00|July 4, 2025
Carla Parmigiani