Il Sovrintendente del Teatro Ponchielli, Andrea Cigni: intervista alla vigilia della 42esima edizione della rassegna dedicata a Monteverdi
E’ proprio vero che “A goccia a goccia, s’incava la pietra”. «Da quando sono Sovrintendente, era il 2021, non è passata occasione senza che non abbia insistito sul valore di Claudio Monteverdi - dice Andrea Cigni -. Penso sia stata la scelta più giusta per i cremonesi, per Cremona e per il suo patrimonio musicale». E, ora alla vigilia della 42esima edizione del Festival che la città dedica a uno dei suoi “padri nobili” - in programma dal 13 al 29 giugno più una serie di anteprime a partire dal 31 maggio -, ancora non smette di progettare e di sognare (in grande, altrimenti che gusto c’è?) sempre nel nome di Monteverdi. Visionario, del resto, lo è sempre stato. «Mi piacerebbe far diventare questo nostro Festival il centro che attrae e ispira altri festival italiani ed europei, in modo che Cremona arrivi a ospitare, in futuro, una grande convention, dove condividere nuove visioni. Ci sono centinaia di festival che esprimono musica preziosa che va oltre i teatri per abbracciare e raccontare l’identità di interi territori. Metterli in dialogo, con Cremona al centro, è un mio grande sogno».
Intanto, a proposito di incontro tra culture, un primo passo si realizza proprio in questi giorni: sabato 17 maggio infatti,...
Intanto, a proposito di incontro tra culture, un primo passo si realizza proprio in questi giorni: sabato 17 maggio infatti,...
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00:00|May 15, 2025
Carla Parmigiani