La parola chiave per definire questi tre anni della Cremona Contemporanea | Art Week è “esagerazione”. Come han detto la direttrice artistica Rossella Farinotti ed Eleonora Santin, Project Manager, alla conferenza stampa di apertura della settimana dell’arte: «Il primo anno abbiamo esagerato con il “coccodrillo” di Cattelan per richiamare l’attenzione sull’evento; il secondo anno, per non deludere l’aspettativa del pubblico, abbiamo aumentato il numero di artisti e di location; quest’anno l’esagerazione è nelle produzioni».
Tra le sfide più evidenti da superare troviamo la messa in posa dell’opera di Vedovamazzei a Porta Mosa, dopo due decenni finalmente riproposta al grande pubblico; la realizzazione del “sogno” di Marta Pierobon di trasformare una sua ceramica in un gonfiabile al centro del cortile di Palazzo Affaitati; la prima volta di Irene Fenara alle prese con delle stampe grandi come dei cartelloni pubblicitari. E ancora, la messa in posa delle moderne pale d’altare di Michaël Borremans sotto la volta del Battistero, il trasporto, da New York fino a Palazzo Schinchinelli, dell’occhio in marmo di Carrara di Olivia Erlanger.....

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