Il post in ricordo di Ozzy Osbourne accende il dibattito. Per la rubrica L'altro violino
Un amico di Derovere che posso annoverare tra i quattro fedeli lettori di questa rubrica (che Dio lo benedica...), stimato professionista ma soprattutto fervente cristiano, cattolico e apostolico, mi ha confidato di aver ricevuto insulti sui social da un manipolo di bigotti/integralisti per aver postato – lui che è un appassionato di classici del rock - un saluto post-mortem a Ozzy Osbourne, scomparso il 22 luglio a 76 anni. Come spesso mi è capitato di sottolineare in queste pagine, anche in tal caso i media hanno parlato più della morte del fondatore dei Black Sabbath che non di quelle di Michelangeli, Abbado e Pollini, ma piaccia o non piaccia questa è ormai la tendenza comune di un sistema di comunicazione che guarda più alla popolarità che non al reale spessore del personaggio. Anche perché Ozzy, al di là di essere stato un divo del rock, ha visto accrescere in modo esponenziale la sua fama grazie al reality The Ozbournes trasmesso da MTV. Va detto che il rock and roll nasce come genere di protesta e di rivoluzione...
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10:48|August 1, 2025
Roberto Codazzi