Edificata nel 1602 per volere del vescovo Speciano fu completata dai Gesuiti
Quando si parla di Cremona “città della musica” ormai risulta chiaro che non si può pensare solamente a tutta la gloriosa storia della liuteria, ma anche alla presenza di luoghi in città, in cui la musica riecheggia e diventa spesso co-protagonista di splendide cornici d’arte e architettura. Fra queste, la chiesa dei Santi Marcellino e Pietro Esorcista ne è un esempio del tutto degno e, forse, è proprio grazie alla musica che ottiene un ruolo importante nella vita culturale del capoluogo.
L’edificio, ora in corsa per un eventuale progetto di recupero, ha radici in una storia non troppo ancorata al passato. Correva l’anno 1602 quando fu posta la prima pietra, benedetta dal vescovo Cesare Speciano, per la realizzazione dell’edificio dedicato a due dei santi protettori della chiesa cremonese, che non avevano ancora un luogo di culto a loro dedicato. Le reliquie dei santi martiri dei primi secoli del cristianesimo arrivano a Cremona nel 1078, in un momento in cui la città deve fronteggiare una serie di movimenti ereticali, e furono collocate in un’arca presso la chiesa di San Tommaso (oggi area di piazza Lodi).
L’edificio, ora in corsa per un eventuale progetto di recupero, ha radici in una storia non troppo ancorata al passato. Correva l’anno 1602 quando fu posta la prima pietra, benedetta dal vescovo Cesare Speciano, per la realizzazione dell’edificio dedicato a due dei santi protettori della chiesa cremonese, che non avevano ancora un luogo di culto a loro dedicato. Le reliquie dei santi martiri dei primi secoli del cristianesimo arrivano a Cremona nel 1078, in un momento in cui la città deve fronteggiare una serie di movimenti ereticali, e furono collocate in un’arca presso la chiesa di San Tommaso (oggi area di piazza Lodi).
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 19 GIUGNO, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|June 12, 2025
Elena Poli