Nuovo appuntamento con la rubrica "L'altro violino"
Ti riempie d’orgoglio quando vai al festival di Salisburgo, il Sancta Sanctorum dei patiti della classica - popolo in progressiva riduzione, se non proprio in estinzione, ma a quanto pare non nella città di Mozart - e vedi i 2.179 spettatori del Großes Festspielhaus in piedi ad applaudire un direttore italiano. È successo anche quest’anno al Festival di Pasqua con Gianandrea Noseda, sul podio della Mahler Chamber Orchestra a dirigere un programma sinfonico che ha spaziato da Grieg a Shostakovich, passando per il celebre Concerto per violino in re maggiore di Ciaikovskij, solista Augustin Hadelich, violinista nato in Italia da genitori tedeschi. Quando alla fine dell’esecuzione Hadelich è venuto alla ribalta e ha alzato il violino per mostrarlo al pubblico, l’applauso si è trasformato in boato. E l’orgoglio diventa godimento quando scopri che lo strumento - neanche a dirlo - è stato creato a Cremona nel 1723 da Antonio Stradivari....
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00:00|April 24, 2025
Roberto Codazzi