Il Concilio di Trento interviene sui dipinti sacri: la “mano” del Vida e di Giulio Campi
Proprio nel cuore della città, in mezzo a grandi palazzi e imponenti monumenti sacri, si posiziona una piccola chiesetta custode di una raffinata decorazione manierista: la chiesa delle Sante Margherita e Pelagia, conosciuta da tutti i cremonesi come la chiesa di Santa Rita. La decorazione cinquecentesca dell’edificio è tanto preziosa e di alto livello da ricevere elogi da parte di storici e critici che la considerano, fra gli esempi migliori di arte del secolo, adatta a far scuola alle maestranze di tutto il nord Italia. L’ “ammirabile pinacoteca di nobilissime pitture” come la definì lo storico Antonio Maria Panni nel XVIII secolo è un piccolo tempio sacro, che pone il primo capitolo della sua storia ben prima del XVI secolo, periodo in cui venne completamente trasformata nella forma architettonica e decorativa che ancora oggi conosciamo. Le origini dell’edificio sono ancora sconosciute, le prime testimonianze risalgono alla fine del XII secolo: Santa Margherita era presente nell’elenco di chiese “battesimali” della città, ma in una lettera di papa Lucio III rivolta al Vescovo si evidenzia che non rientra sotto il suo controllo. Infatti, la chiesa faceva parte degli accordi economici di due monasteri distrutti in tempi non noti abitati dai Canonici Lateranensi e dalle Canonichesse Agostiniane....
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00:00|May 29, 2025
Elena Poli