Il libro di Elena Mosconi: nei suoi ruoli un maschile in crisi
“Attraverso le interpretazioni di Ugo spesso si riusciva, ridendo a crepapelle, a puntare il dito su problemi che apparivano all’epoca già insiti nella nostra società, ma sotto controllo. Ci si rideva appunto. La corruzione, la falsità, il maschilismo, l’opportunismo, e potrei continuare a lungo. Oggi le cose si sono fatte unicamente e spaventosamente drammatiche: possiamo girare film di denuncia, evidenziare lo sfacelo delle istituzioni, la mancanza di cultura, la violenza, la mafia, ma non film drammatici dove dare spazio a personaggi come il Conte Mascetti di Amici miei di Mario Monicelli, o il Bruno Cortona del Sorpasso di Dino Risi. È come se, ridendo dei nostri difetti per decenni, avessimo perso di vista la realtà e ci fossimo di colpo trovati in un Paese dove quei personaggi scorretti ma bonari, non rispettosi delle regole ma simpatici, avessero preso definitivamente il potere. Chissà se sentirebbero un leggero senso di colpa per avere, con il loro grande talento, interpretato personaggi talmente divertenti e di successo da farci spesso dimenticare che quei mostri eravamo e siamo noi”. Le osservazioni di Alessandro Gassman, raccolte nel venticinquesimo anniversario dalla morte, chiosano con efficacia il libro di Elena Mosconi, professoressa ordinaria di Storia del Cinema presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, “Ugo Tognazzi, Fenomenologia di un «mostro» della commedia all’italiana”...
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 29 MAGGIO, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|May 22, 2025