Intervista a Daniela Mondoni, originaria di Castelverde, libera professionista dal 2006: «Nel mio futuro il ruolo di funzionario. Il sogno? La Soprintendenza di Milano»

Daniela Mondoni, archivista di Castelverde, ama il suo lavoro e lo consiglia ai giovani perché «senza il passato, il futuro non esiste». Dopo essersi laureata nel 2001 in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma e in seguito diplomata all’Archivio di Stato di Modena in Archivistica, Paleografia e Diplomatica, ha lavorato in gruppo a Brescia a fianco della dottoressa Giuseppina Caldera, è dal 2006 libera professionista, in attesa della nomina a funzionario. Lamenta il fatto che non ci sia un albo professionale per gli archivisti che, proprio per questo, godono di poca considerazione: «C’è l’ANAI (Associazione Nazionale Archivisti Italiani) - afferma Mondoni - a cui sono iscritta, ma non ha il valore di un albo professionale.
Com’è avvenuta la scelta di diventare archivista?
«È arrivata un po’ per caso: mi sarebbe piaciuto fare il conservatore in un museo, ma non è così facile. Quando mi laureai, nel 2001, venni a sapere che c’era un’archivista di Brescia, Giuseppina Caldera, che stava cercando neo laureati per affiancarla. Decisi di fare il colloquio con lei e lo superai. La dottoressa Caldera è quella che mi ha...
«È arrivata un po’ per caso: mi sarebbe piaciuto fare il conservatore in un museo, ma non è così facile. Quando mi laureai, nel 2001, venni a sapere che c’era un’archivista di Brescia, Giuseppina Caldera, che stava cercando neo laureati per affiancarla. Decisi di fare il colloquio con lei e lo superai. La dottoressa Caldera è quella che mi ha...
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 30 APRILE, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|April 24, 2025
Paolo Fornasari