L’intervento di Luca Bianchin, firma della “Rosea”: «Con bravura e fortuna, non è certo impossibile fare strada, anche per una ragazza»
In Europa, in particolare in Italia, lo sport è spesso argomento di discussione in primo piano rispetto a temi sulla carta più importanti, come politica o economia, e un gruppo di ragazzi desiderosi di farsi strada nel mondo della comunicazione non può fare a meno di interrogarsi anche su questo lato del giornalismo. È per questo motivo che la sinergia tra L’Ora Buca e La Gazzetta dello Sport è proseguita, dopo la visita alla redazione milanese del quotidiano, con l’intervento della penna della Rosea, Luca Bianchin, nell’ultimo incontro di GIOvedì GIOrnalismo GIOvani, inserito nel progetto Giovani On, coordinato da Informagiovani e finanziato da Regione Lombardia e Anci.
Come quella di molti dei suoi colleghi, la sua avventura è partita in provincia. Non dalla sua città natale, Varese, bensì da Siena, dove ha vissuto da studente fuorisede. Filo conduttore tra la cittadina toscana e quella lombarda è la pallacanestro, primo sport di cui Bianchin si è occupato per un piccolo giornale locale ai tempi d’oro della Mens Sana.
Nel 2006 il «fortemente voluto» grande salto in Gazzetta, quotidiano che Bianchin ha raccontato essere molto considerato all’estero, grazie ad una reputazione costruita «sulle spalle dei giganti» che l’hanno preceduto.
Nonostante fosse in viaggio, il giornalista ha tenuto fortemente a partecipare alla conferenza e a raccontare ai presenti la sua esperienza ormai ventennale in Gazzetta. Sì, in viaggio: Bianchin infatti è attualmente inviato al seguito del 108° Giro d’Italia e giovedì 22 maggio si è collegato con L’Ora Buca mentre seguiva la tappa Modena-Viadana, con un piccolo passaggio nel casalasco. Tre settimane particolarmente impegnative sia per i ciclisti che per i giornalisti, visti i continui spostamenti, ma con parecchi pro rispetto al racconto del calcio: «La tappa termina nel tardo pomeriggio, non in tarda serata, e questo dà un grande vantaggio di tempo al quotidiano»...
Come quella di molti dei suoi colleghi, la sua avventura è partita in provincia. Non dalla sua città natale, Varese, bensì da Siena, dove ha vissuto da studente fuorisede. Filo conduttore tra la cittadina toscana e quella lombarda è la pallacanestro, primo sport di cui Bianchin si è occupato per un piccolo giornale locale ai tempi d’oro della Mens Sana.
Nel 2006 il «fortemente voluto» grande salto in Gazzetta, quotidiano che Bianchin ha raccontato essere molto considerato all’estero, grazie ad una reputazione costruita «sulle spalle dei giganti» che l’hanno preceduto.
Nonostante fosse in viaggio, il giornalista ha tenuto fortemente a partecipare alla conferenza e a raccontare ai presenti la sua esperienza ormai ventennale in Gazzetta. Sì, in viaggio: Bianchin infatti è attualmente inviato al seguito del 108° Giro d’Italia e giovedì 22 maggio si è collegato con L’Ora Buca mentre seguiva la tappa Modena-Viadana, con un piccolo passaggio nel casalasco. Tre settimane particolarmente impegnative sia per i ciclisti che per i giornalisti, visti i continui spostamenti, ma con parecchi pro rispetto al racconto del calcio: «La tappa termina nel tardo pomeriggio, non in tarda serata, e questo dà un grande vantaggio di tempo al quotidiano»...
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00:00|May 22, 2025