Flavia Tozzi (Unione Ciechi) racconta avventure e disavventure con il sua cane Wafer
«Eravamo in vacanza all’isola di Capraia, nell’arcipelago toscano. Avevamo con noi Wafer, il mio cane guida, un labrador intelligente ma non particolarmente a suo agio in acqua. Tanto che, la volta che mio marito l’ha spinto a forza, è arrivato a toccarmi con il muso, come se volesse dire: missione compiuta. Poi è tornato, alla svelta, sulla spiaggia. Restava attaccato all’ombrellone. Ecco, quella volta, dei bagnanti hanno chiesto l’intervento della Guardia costiera avvertendo che c’era un cane in spiaggia. L’agente è arrivato, noi gli abbiamo fatto vedere la documentazione. Dopo averla letta, ci ha detto di restare tranquilli che poteva restare in spiaggia e l’ha spiegato anche agli altri bagnanti». Flavia Tozzi, oggi vicepresidente della sezione provinciale Unione Italiana Ciechi, racconta un episodio di disguido con l’animale in vacanza. «In quella occasione – ricorda – avevamo preso in affitto un appartamento per cui non abbiamo dovuto superare il check in dell’albergo che, a quanto ci dicono gli altri amici ciechi e ipovedenti, rischia sempre di essere uno scoglio da superare. A volte capita di chiedere se c’è posto per due persone e di ricevere una risposta affermativa. Però, quando si (...).

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11:29|August 1, 2025
Paolo Carini