Ogni settimana su Mondo Padano il consiglio di lettura di Microcosmi (Itinerari di lettura)
È possibile percepire una distanza palpabile tra un lettore ed un non-lettore e tale lontananza è generata spesso dall’incomprensione. Quante volte chi vi conosce - e non è solito divorare libri su libri - si sarà chiesto cosa ci trovate nel trascorrere ore e ore con la testa china e lo sguardo fisso sulla pagina, apparendo talvolta così passivi da interpretare questa pratica come un vero spreco di tempo. È così che il lettore diviene una figura oscura, misteriosa, dai comportamenti criptici e impenetrabili perché il senso comune parrebbe dirci: “Vivi la tua vita, esci di casa, impara dall’esperienza”. Paolo di Paolo affronta proprio questo spigoloso scoglio e lo supera poeticamente componendo una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della lettura e della letteratura, parla di libri che inevitabilmente diventano Vite che sono la tua. Il racconto è esso stesso fonte di esperienza, è una diversa iniziazione alla vita, è conoscenza e immedesimazione, è fuga dalla realtà e comprensione della stessa, è un amico che ci tiene compagnia nelle serate più buie e fredde, è l’avversario che non abbiamo il coraggio di affrontare, è il rapporto conflittuale con i nostri genitori, è il nuovo amore che ci spezza il cuore, è tutto ciò che viviamo e non viviamo, è emozione e sentimento. Tra Twain, Dickens, Salinger, Calvino, Dostoevskij, Flaubert, Tabucchi e Philip Roth (solo per citarne alcuni), Paolo di Paolo si destreggia raccontandoci il suo rapporto intimo con queste letture e, con un’autentica devozione e un sentito ringraziamento, non si vergogna di dichiarare quanto i libri siano stati una fonte -ineguagliabile - di arricchimento. Questo magnifico libro è il regalo perfetto per il vostro compagno di letture perché sicuramente sarà in grado di apprezzarlo quanto voi.
«Nella solitudine, che talvolta pesa addosso come una zavorra, c’è il principio di ogni fuga, anche mancata, e di ogni ribellione. Anziché saltare oltre gli steccati e andarmene – quando, come accade a Tom, tutti quelli che ti stanno attorno appaiono “nemici o esseri del tutto estranei” -, io aprivo un libro e leggevo».
«Nella solitudine, che talvolta pesa addosso come una zavorra, c’è il principio di ogni fuga, anche mancata, e di ogni ribellione. Anziché saltare oltre gli steccati e andarmene – quando, come accade a Tom, tutti quelli che ti stanno attorno appaiono “nemici o esseri del tutto estranei” -, io aprivo un libro e leggevo».
DA MONDO PADANO DEL 15 DICEMBRE 2017
00:00|April 12, 2018
Microcosmi