L'intervista: «Mi è piaciuta così tanto che fatico a esprimerlo»

Vivere un’esperienza lontano da casa per confrontarsi con realtà, culture, tradizioni e sistemi scolastici diversi dal proprio. Intercultura è l’associazione che dal 1955 si occupa di organizzare periodi di tempo all’estero per i ragazzi delle scuole secondarie italiane, e allo stesso tempo di accogliere nel nostro Paese studenti stranieri per permettere loro di trascorrere una parte di vita diversa dal solito, che serva ad arricchirli culturalmente e umanamente.
Questo è il tipo di esperienza che ha appena terminato Itthiwat Kruawan, per tutti “Boeing”, sedicenne proveniente da Pathum Thani, provincia thailandese situata nell’area metropolitana della capitale Bangkok, e che ha deciso di condividere per far comprendere quanto possa essere utile e istruttiva.
Questo è il tipo di esperienza che ha appena terminato Itthiwat Kruawan, per tutti “Boeing”, sedicenne proveniente da Pathum Thani, provincia thailandese situata nell’area metropolitana della capitale Bangkok, e che ha deciso di condividere per far comprendere quanto possa essere utile e istruttiva.
Perché ha deciso di iscriversi a Intercultura?
«Mi sono avvicinato a questo programma grazie ad una amica che mi ha parlato di questa possibilità quando avevo quattordici anni. Ero ancora molto piccolo, ma poter fare questa esperienza mi ha intrigato fin da subito. La mia prima scelta come Paese di destinazione è stata la Francia, perché ho scelto di studiare il francese a scuola e mi piace molto, ma non è stato possibile concretizzare la questa possibilità, quindi ho deciso di accettare la proposta di passare nove mesi in Italia e devo dire che sono davvero contento sia andata così, perché l’esperienza che ho fatto mi è piaciuta così tanto che fatico ad esprimerlo a parole».
«Mi sono avvicinato a questo programma grazie ad una amica che mi ha parlato di questa possibilità quando avevo quattordici anni. Ero ancora molto piccolo, ma poter fare questa esperienza mi ha intrigato fin da subito. La mia prima scelta come Paese di destinazione è stata la Francia, perché ho scelto di studiare il francese a scuola e mi piace molto, ma non è stato possibile concretizzare la questa possibilità, quindi ho deciso di accettare la proposta di passare nove mesi in Italia e devo dire che sono davvero contento sia andata così, perché l’esperienza che ho fatto mi è piaciuta così tanto che fatico ad esprimerlo a parole».
Che impatto ha avuto con la sua famiglia ospitante?
«Molto positivo. Ho trovato...
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00:00|September 12, 2024
Davide Galimberti