"Sguardo sulla mostra": Mondo Padano vi racconta le grandi foto di "Magnum Life"
Un affresco in carta patinata. L’incontro tra l’essere e la leggerezza dell’animo. Spiriti lievi che prima si fanno corpo e poi azione. Silenzio e movimento. Silenzio in movimento: plastico, elegante, raffinato. La storia delle arti è una raccolta di ritratti di danzatrici. Muse ispiratrici, libellule in volteggio che con le loro sottili ali lasciano migrare le fantasie. Donne, soprattutto. Innanzitutto. Figure esili dalla tenacia irrimediabile. Fasci di muscoli e sorrisi. La copertina di Life ritrae Ruth Ann Koesun e Melissa Hayden. Non sono due star di Broadway, non conoscono i riflessi argentati della celebrità hollywoodiana. Sono due giovani allieve del Ballet Theatre in rotta verso un futuro. Il primo piano di Philippe Halsman le colloca lontane dal palcoscenico, dalla sbarra dove tutto nasce e si trasforma durante le interminabili ore di esercizio. Stavolta la danza è degli sguardi, i corpi restano immobili. Sguardi che si aprono e si affacciano nel mondo di chi li osserva. Che scivolano lontani, calamitati oltre l’orizzonte dalla forza di un arcano magnete.
Halsman ci guida in un’escursione nei volti, graziosi e delicati. Il senso del bello, il senso del ballo. Le linee della vita che si intersecano con quelle dei visi. I punti d’ombra resistono come macchie dell’anima che neppure l’impeto del tempo riesce a cancellare; la potenza della luce che scalda e scioglie scandisce il ritmo delle esistenze vissute. Toglie la stanchezza, lava le paure, rende meno obliqui gli attimi di incertezza trascorsi stando sulla punta dei piedi. Luminosità che dà energia, genera serenità e prepara i corpi a fluttuare nello spazio. Gli occhi di Ann e Melissa tracciano nell’aria le geometrie perfette della danza che verrà. Inseguono le loro ombre poi si immergono nella luce. Ognuna scegliendo la propria direzione. Immobili eppure già in movimento, pronte a spiccare il volo.
Halsman ci guida in un’escursione nei volti, graziosi e delicati. Il senso del bello, il senso del ballo. Le linee della vita che si intersecano con quelle dei visi. I punti d’ombra resistono come macchie dell’anima che neppure l’impeto del tempo riesce a cancellare; la potenza della luce che scalda e scioglie scandisce il ritmo delle esistenze vissute. Toglie la stanchezza, lava le paure, rende meno obliqui gli attimi di incertezza trascorsi stando sulla punta dei piedi. Luminosità che dà energia, genera serenità e prepara i corpi a fluttuare nello spazio. Gli occhi di Ann e Melissa tracciano nell’aria le geometrie perfette della danza che verrà. Inseguono le loro ombre poi si immergono nella luce. Ognuna scegliendo la propria direzione. Immobili eppure già in movimento, pronte a spiccare il volo.
DA MONDOPADANO DEL 26 MAGGIO 2017
00:00|July 6, 2017
Paolo Loda