Non è una città rumorosa, Cremona. Non fa chiasso, ma ha voglia di uscire, di ritrovarsi, di novità. Sempre conservando però la sua armonia e il suo profilo elegante
C’era una volta la “città in cui non succede mai niente”. Salvo poi invitare a cena l’amico che viene da fuori e scoprire che - a detta sua - dalle sue parti un centro così vivo se lo sognano. Chissà, forse in passato sarà stata pure la cortesia dell’ospite, sarà che davvero nei dintorni non è che saltino tappi tutte le sere... quest’anno però, se ti è capitato di passare dal centro di Cremona ti sei accorto che qui c’è da fare. E non si parla (più) solo di grandi stagioni teatrali e concertistiche dei grandi centri cittadini di produzione culturale come il Ponchielli e il Museo del Violino, ma di cultura pop, di eventi per giovani, di un richiamo ad uscire e ad incontrarsi. Cambiano i locali, il popolo dell’aperitivo trova offerte per tutte le età, trovare un tavolo per una buona cena non è mai stato un problema, e poi... si balla.
Non è una città rumorosa, Cremona. Non fa chiasso, ma ha voglia di uscire, di ritrovarsi, di novità. Sempre conservando però la sua armonia e il suo profilo elegante, anche se migliaia di giovani scendono in piazza con cuffie illuminate a led, se un proiettore dipinge fiori sulla facciata del Municipio e i laser tagliano il perimetro del cortile Federico II come durante la Tec-Night, anche se per un paio d’ore per entrare in piazza del Duomo bisogna pagare il biglietto per un concerto (per i tre concerti organizzate da Acquedotte un crescendo da poco più di 1500 a oltre 3500 paganti, con una capienza massima fissata a 4mila per ragioni di sicurezza), mentre un fiume di cartoline digitali della nostra Cattedrale inonda i social. I giovani, i loro linguaggi e i loro spazi: il Tanta Robba Festival alle Colonie Padane è diventato un grande evento, la Stradjvari per una notte apre le porte del centro al divertimento delle nuove generazioni che, tantissimi ma in perfetto ordine, scoprono che anche tra i palazzi storici c’è spazio anche per loro.
Così quest’estate Cremona ha fatto un passo nel futuro senza perdere la sua antica bellezza. E va bene che qualche mugugno c’è e sempre ci sarà, ma oggi è un po’ più difficile ripetersi dire che “non succede mai niente”. E’ un po’ più facile raccontare che a Cremona... si sta bene.
Non è una città rumorosa, Cremona. Non fa chiasso, ma ha voglia di uscire, di ritrovarsi, di novità. Sempre conservando però la sua armonia e il suo profilo elegante, anche se migliaia di giovani scendono in piazza con cuffie illuminate a led, se un proiettore dipinge fiori sulla facciata del Municipio e i laser tagliano il perimetro del cortile Federico II come durante la Tec-Night, anche se per un paio d’ore per entrare in piazza del Duomo bisogna pagare il biglietto per un concerto (per i tre concerti organizzate da Acquedotte un crescendo da poco più di 1500 a oltre 3500 paganti, con una capienza massima fissata a 4mila per ragioni di sicurezza), mentre un fiume di cartoline digitali della nostra Cattedrale inonda i social. I giovani, i loro linguaggi e i loro spazi: il Tanta Robba Festival alle Colonie Padane è diventato un grande evento, la Stradjvari per una notte apre le porte del centro al divertimento delle nuove generazioni che, tantissimi ma in perfetto ordine, scoprono che anche tra i palazzi storici c’è spazio anche per loro.
Così quest’estate Cremona ha fatto un passo nel futuro senza perdere la sua antica bellezza. E va bene che qualche mugugno c’è e sempre ci sarà, ma oggi è un po’ più difficile ripetersi dire che “non succede mai niente”. E’ un po’ più facile raccontare che a Cremona... si sta bene.
00:00|July 20, 2017
Filippo Gilardi