Lorenza Tamborini, tecnico del restauro, fra studi e un mestiere pieno di sorprese: da Santa Monica all’ex Caserma Manfredini, passando per il Palazzo Vescovile e il Duomo

Mossa da una grande passione per il mondo dell’arte a tutto tondo, Lorenza Tamborini di Pieve d’Olmi, tecnico del restauro da diversi anni, passa dallo studio di preziosi beni di un lontano passato su cui interviene poi con perizia, alla sperimentazioni di tecniche pittoriche per lavori personali e collettivi. Dopo essersi diplomata al liceo artistico di Cremona, ha frequentato il corso di restauro alla facoltà di Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Parma e ha seguito un ulteriore corso di restauro al CrForma nella nostra città.
Come è nata la scelta per questa professione?
«Ho cominciato nel 2014, sostanzialmente spinta da una grande passione per l’arte, la pittura e le tecniche utilizzate nel corso dei tempi. A ciò si aggiunge un grande interesse che provo da sempre per il disegno che coltivo anche nel tempo libero».
«Ho cominciato nel 2014, sostanzialmente spinta da una grande passione per l’arte, la pittura e le tecniche utilizzate nel corso dei tempi. A ciò si aggiunge un grande interesse che provo da sempre per il disegno che coltivo anche nel tempo libero».
Quali sono gli interventi più importanti che ha compiuto nella sua carriera?
«A Cremona ho lavorato per la ditta ConservArt di Lodi in vari cantieri: a Santa Monica, diventata la nuova sede dell’Università Cattolica, alla Caserma Manfredini, dove si trasferirà il Politecnico. Per Sonia Nani, cofondatrice del “Laboratorio del restauro”, e Francesca Cè, ho lavorato nelle sale del Palazzo Vescovile. In Duomo mi sono occupata del restauro delle cantorie e del pavimento dell’altare».
«A Cremona ho lavorato per la ditta ConservArt di Lodi in vari cantieri: a Santa Monica, diventata la nuova sede dell’Università Cattolica, alla Caserma Manfredini, dove si trasferirà il Politecnico. Per Sonia Nani, cofondatrice del “Laboratorio del restauro”, e Francesca Cè, ho lavorato nelle sale del Palazzo Vescovile. In Duomo mi sono occupata del restauro delle cantorie e del pavimento dell’altare».
Quali sono le fasi del suo lavoro? Qual è la più stimolante?
«Difficile rispondere alla seconda parte della sua domanda, perché tutte sono coinvolgenti, ricche di aspettative e gratificazioni. Si parte dalla...
«Difficile rispondere alla seconda parte della sua domanda, perché tutte sono coinvolgenti, ricche di aspettative e gratificazioni. Si parte dalla...
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 12 GIUGNO, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|June 5, 2025
Paolo Fornasari