
Il più grande tra gli stranieri approdati a Cremona, Duran, arrivò, come Crespo, quasi per caso, nel maggio del ’62. Venne pure lui per dare una mano a un pugile cremonese, a Rino Borra che stava preparando la sfida tricolore a Bruno Visintin. Alto, allampanato, il colore olivastro della pelle, il volto e l’espressione impenetrabile tipici degli indios della Patagonia, era dotato di un jab sinistro terribilmente veloce, preciso e martellante: uno stantuffo inarrestabile e incessante, un incubo per qualsiasi avversario. Le sue braccia interminabili sprigionavano girandole di colpi di varietà inarrivabile, frutto di straordinaria fantasia, colpo d’occhio, velocità e precisione. A sostegno di queste doti, una serietà professionale al limite del pensabile.
Carlos era il pugile presente in Italia che più somigliava a Bruno Visintin: anzi, quelle doti tecniche che davano consistenza all’ineccepibile bagaglio del campione d’Italia, Carlos le possedeva in maniera superlativa...
Carlos era il pugile presente in Italia che più somigliava a Bruno Visintin: anzi, quelle doti tecniche che davano consistenza all’ineccepibile bagaglio del campione d’Italia, Carlos le possedeva in maniera superlativa...
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00:00|March 4, 2016
Cesare Castellani