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Il Pieve 010 potrebbe rinunciare anche alla A2 Lo sfogo del patron Trevisi che attacca la Lega «La favola della cenerentola non piaceva ai piani alti»

Presto la decisione. La squadra di Pieve San Giacomo potrebbe ripartire dalla Serie B: «Aspettiamo che crescano i nostri giovani»

Anche quest’anno il verdetto è arrivato dopo il fischio finale. Al Pieve 010 serviva battere Sarzana con almeno tre gol di scarto e sperare (per un contorsionismo regolamentare sulla classifica avulsa) che Giovinazzo la superasse in classifica almeno pareggiando a Matera. Se un anno fa, però, dalle radioline era arrivata la qualificazione ai playoff e dunque all’Europa, sabato scorso il gol sul filo di lana dei lucani ha condannato i rossoblù alla retrocessione in A2.
Si chiude dunque dopo due anni di grandi emozioni il cammino del club di Pieve San Giacomo nella massima categoria. «Io sono sempre stato convinto di potercela fare - commenta a freddo il patron Diego Trevisi - ma alla fine ho l’impressione che il verdetto per noi era già scritto».
L’amarezza del primo dirigente del club cremonese è profonda e va oltre il risultato del campo. «La decisione di non investire più in una squadra competitiva di Serie A era già maturata prima di questo epilogo - affonda Trevisi - e se fossimo rimasti in A1 avremmo cambiato strategie. Ora decideremo se iscriverci alla A2 o se ripartire solo con la Serie B. Lasciamo ad altri il bandolo della matassa di questo sport».
Una critica affilata e diretta alla gestione della Lega del segretario generale Cesare Ariatti: «Evidentemente la storia della cenerentola felice non piaceva ai piani alti dell’hockey italiano».
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00:00|April 21, 2016
Filippo Gilardi
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