«Non sono una a cui piace festeggiare troppo, e poi da quelle parti c’era poco da fare fuori dalla piscina...». Tornata a casa, però, Giulia Verona ha il sorriso facile. E’ arrivata solo ieri dall’Ungheria con il papà/coach Roberto e un costume scambiato nello spogliatoio con un’avversaria inglese e sfoggiato al primo allenamento: «Le cuffie sono le più gettonate. Il problema - dice - è che noi italiane non abbiamo tanto materiale da scambiare. La prossima volta, però, voglio riuscire ad avere la cuffia della Russia».
Mentre racconta gare e retroscena del suo Europeo junior, Giulia non interrompe le operazioni di riscaldamento: addominali, stretching, tra una flessione e l’altra risponde con naturalezza e senza fiatone. «Sì, di medaglie ne ho vinte altre, ma queste sono speciali. Perché sono arrivate in un anno non particolarmente felice dal punto di vista sportivo».
Serviva qualcosa: un grande evento, la gara perfetta, il tempo giusto. Dall’Ungheria la nuotatrice cremonese torna con il miglior tempo italiano assoluto dell’anno nei 200 rana e con il personale sui 100. Soprattutto torna con due ori individuali e un argento conquistato con la staffetta 4x100.
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