Platé: «Priorità a Cà de' Somenzi Ma la Regione spinge per una nuova struttura. Intanto la Fipav progetta una palestra da 3500 posti. Pomì alla finestra. La Vanoli ha altre idee. E Boselli incalza: «Impossibile fare marketing in questo PalaRadi».
Il tema è articolato e c’è ancora del lavoro da fare per giungere a una soluzione condivisa. Gli attori sulla scena sono diversi e gli interessi non sempre coincidenti. «A Cremona gli spazi per lo sport al coperto non bastano»: questa l’unica evidenza che accomuna tutti. Comune di Cremona, Regione, Coni Lombardia, Vanoli, Pomì e Fipav (la federazione pallavolo). L’altra certezza, messa sotto i riflettori dalla Cev che ha tolto la Final Four di Champions League di volley femminile a Cremona per portarla a Montichiari, è l’inadeguatezza del PalaRadi ai grandi eventi e l’urgenza di renderlo più fruibile e moderno.
Sul che cosa fare, però, e sul come, è necessario fissare nuovi incontri e trovare mediazioni per una strategia comune.
Da un lato c’è chi spinge per la realizzazione di nuovi impianti da destinare alle attività collaterali (allenamenti, settori giovanili, categorie minori): il riferimento è a palestre da 1000/1500 posti, dall’altro la richiesta di una nuova “grande vetrina” per lo sport di alto livello.
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Sul che cosa fare, però, e sul come, è necessario fissare nuovi incontri e trovare mediazioni per una strategia comune.
Da un lato c’è chi spinge per la realizzazione di nuovi impianti da destinare alle attività collaterali (allenamenti, settori giovanili, categorie minori): il riferimento è a palestre da 1000/1500 posti, dall’altro la richiesta di una nuova “grande vetrina” per lo sport di alto livello.
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00:00|April 29, 2016
Filippo Gilardi