Matteo Bonetti detiene un piccolo record. Nella pallacanestro è stato giocatore, allenatore, arbitro, dirigente, medico sportivo e scrittore. Nel 2014 il suo primo libro “La pallacanestro dalla A alla Z” ha fatto da preludio alla promozione in serie A della Leonessa Brescia. Di cui è patron. Cremonese, classe 1962, chirurgo neuroradiologo, specializzato in ozonoterapia, sfiderà la Vanoli dopo averne fatto parte, come dirigente, nella stagione d’esordio in serie A.
Bonetti, da dove partiamo?
«Dal coronamento del sogno di una vita, quello di portare una squadra di pallacanestro in serie A con le mie forze. Ho iniziato a giocare a 6 anni, a Cristo Re, palestra Monteverdi, con Maurizio Mondoni come istruttore. È stato lui il primo a creare Matteo Bonetti. E gli sarò sempre riconoscente, perché mi ha trasmesso l’amore per questo sport».
Perché un cremonese al comando di un club bresciano?
«Perché lavoro e vivo a Brescia e mia moglie è bresciana. La mia passione, una volta lasciata sportivamente Cremona, non si è mai sopita».
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