Fenomeno Steinhauser: «Il segreto? In gruppo si lavora meglio». L’altoatesina migliore italiana all’esordio in Coppa del Mondo
Eh no, se nasci e cresci a Bressanone, «Cremona non è proprio dietro l’angolo». Sorride Verena. Lei di cognome fa Steinhauser, italiana d’Alto Adige, ma per far sbocciare la sua carriera ha scelto lo Stradivari. «Il presidente Massimo Ghezzi - spiega - mi ha proposto di crescere insieme a loro». E la 21enne triatleta l’ha preso alla lettera. Dopo il primo anno di lavoro, con tanti piazzamenti nella categoria Under23, in questa primavera ha letteralmente messo il turbo. E le distanze non sono più un problema: «Il passaggio dalle distanze junior a quelle olimpiche non è semplice - racconta - soprattutto negli allenamenti». Per seguire il programma impostato da Fabio Vedana, consulente tecnico alle cui cure il club cremonese ha affidato i suoi atleti Elite, Verena si divide tra Settimo milanese, dove vive, e Cremona. Gambe in spalla e valigia sempre pronta: il 20 marzo il suo tour primaverile dei podi nazionali e internazionali è iniziato da Firenze (titolo italiano U23 nel duathlon Sprint, bronzo assoluto). «La gara della svolta è stata quella di Melilla: salire sul podio in Coppa Europa è stato bellissimo». E il bronzo conquistato nella città autonoma spagnola sulle coste del Marocco, ha aperto a Verena le porte del circuito Mondiale.
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00:00|May 13, 2016
Filippo Gilardi