Gian Carlo Corada, tra il 2001 ed il 2005, ha seguito da vicino la parentesi cremonese del sottomarino Toti, prima come Presidente dell’amministrazione provinciale, poi come Sindaco di Cremona. E ricorda bene quale fu il sogno di allora…

«Quello di tenerlo qua, attraccato al fiume Po. Certo, la Marina Militare lo aveva già destinato a Milano, lo sapevamo, anche perché quello di Milano è il Distretto Militare, che fornisce più marinai all’Italia. Però ci abbiam provato lo stesso, perché qui il Toti era giunto tranquillamente via acqua, sarebbe rimasto quindi nel suo elemento naturale ed avremmo saputo garantire le caratteristiche richieste di fruibilità, anche servendoci delle nuove tecnologie ed inventando iniziative di contorno: quello era, del resto, un periodo di grandi slanci culturali, quindi il più propizio per operazioni di questo genere»...

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